”La pianta tende a un’unica meta: elevarsi verso il cielo per sfuggire alla fatalità che la avvince alla terra; infrangere la pesante e tetra legge, liberarsi, rompere la sua angusta sfera, inventarsi o invocare ali, evadere il più lontano possibile, vincere lo spazio nel quale il destino l’ha relegata, avvicinarsi a un’altro regno, penetrare in…
Mese: Aprile 2023
La sera scende sulle colline
La sera del 19 giugno (sera per modo di dire, essendo il cielo chiarissimo e il sole ancora fisso a mezzo il mare, con uno sguardo intento), presi un tram della linea 3, che percorre tutta la Riviera di Chiaia e termina a Mergellina, sedetti in un angolo, vicino a una donna senza naso, che…
La provincia dell’uomo
Sarebbe una bella cosa se, a partire da una certa età, si diventasse di anno in anno più piccoli e si ripercorressero all’indietro gli stessi gradini su per i quali ci si è arrampicati una volta con orgoglio. Cariche e onori dell’età dovrebbero però restare come oggi; così, persone piccole piccole, alte come un bambino…
Serge Latouche
La distruzione delle città in tempo di pace – con l’esplodere dei vecchi centri storici, la speculazione immobiliare sfrenata che caccia i ceti inferiori e medi verso le periferie, il proliferare dei centri commerciali, l’estensione delle zone residenziali, l’emergere dei grattacieli, la lacerazione dello spazio dalle autostrade e la proliferazione dei non-luoghi (stazioni, aeroporti, ipermercati, ecc.), l’asfissia del traffico automobilistico – è uno dei sintomi di una crisi più ampia generata dalla “super” o “iper” modernità (parola che trovo più giusta di “post”-modernità).
I vegetariani
Non sembra facile, oggi, una difesa del vegetarianismo. Non solo tutti idolatrano il vitello carneo; il nutrimento alternativo, da contrapporgli, è scadente, povero e pericoloso. Nei catechismi vegetariani tradizionali si agita un mondo d’ombre. La polpa matura dei frutti, la potenza degli alimenti crudi, la virtù risuscitativa del miele, la perfezione del latte, lo splendore…
Première soirée
PRIMA SERATA xxvii (Première soirée) – Lei era assai svestita e i grandi alberi indiscreti buttavano sui vetri il loro fogliame maliziosamente, vicino, vicino. Seduta sulla mia grande sedia, seminuda, incrociava le mani. Sul pavimento rabbrividivano senza disagio i suoi piedini minuti, minuti. – Io guardavo, color della cera, un piccolo raggio fuggiasco svolazzare sul…
Elsa Morante
3. Resta dunque da raccontare per ultima quella primavera-estate del ’47, coi vagabondaggi di Useppe e della sua compagna Bella, in libera uscita nel quartiere Testaccio e dintorni. Senza la guardia di Bella, certo, una simile libertà sarebbe stata negata a Useppe. Lui non di rado era ripreso da voglie avventate di fuga, ossia di…