“Annodata alla rete. Era capitato un po’ per caso e un po’ per curiosità. Grande, ramificata, estesa, intricata, attraente, intrigante. Chi ci passava non poteva non rendersi conto di quale potere avesse. Era come una luce magnetica in grado di stregare gli occhi di tutti. La bimba ne era rimasta ammaliata da subito e trottando ci era caduta dentro trovandosi dappertutto, pur rimanendo seduta a gambe incrociate. Non poteva resistere alla tentazione di creare continui flussi di domande e di curiosità che scorrevano più velocemente del ticchettio dei tasti, in cambio assorbiva come linfa parole, immagini, musica ed emozioni. Allargando con le dita le maglie di quella fitta trama, fatta da meridiani e paralleli, poteva guardare molto lontano. Viaggiare in equilibrio su un filo invisibile da un continente all’altro, in pochi istanti. Trovare la risposta e perdere la domanda. Cercare l’ordine nel disordine. Annodare i propri pensieri a quelli di un altro. Vedere la vita delle persone che filtra attraverso schermi e pagine e occhi e bocche e corpi, congestionata da un traffico prepotentemente umano.”
Tratto da: Paola Molteni, Nets