Questi due signori italiani, belli, sorridenti, sono una madre – Evangelina – e suo figlio, che tutti chiamano Puni. Puni a Portofino è un ristorante proprio in vista del piccolo porto – very chic. E Puni, figlio di Evangelina, da molti anni letteralmente ‘conduce’ il noto sofisticato ristorante famoso per i piatti della classica cucina popolare ligure. La cucina popolare ligure, come del resto gran parte dell’antica cucina popolare italiana, è stata inventata dalle donne, madri, mogli, zitelle, zie. Donne silenziose che si alzavano alle cinque, sei di mattina per preparare paste sfoglie, focacce, lasagne, trenette, pesci, carni, brodetti, pesti, marinate e i soffritti che danno sapore con basilico, prezzemolo, alloro, timo, salvia, rosmarino, aglio, cipolle, limone, olive, acciughe – droghe povere. Quelle donne si alzavano molto presto la mattina, quando gli uomini partivano per il mare. Raccoglievano le erbe profumate nei vasi davanti alla porta di casa, sul davanzale della finestra o forse anche lontano da casa, sulla collina. Avevano il mare negli occhi e anche dentro le erbe profumate dai venti marini e cucinavano senza ferire il pianeta. Forse anzi lo curavano. Prepara-
vano il cibo come sommesso regalo alla vita.
Quelle donne sapevano molto della terra e del mare, sapevano delle albe e dei tramonti, delle stagioni, dei venti e delle bonacce, sapevano degli spazi, degli odori, dei colori, del caldo e del freddo, sapevano le misure del tempo. Cucinavano aspettando, aspettando un giorno dopo l’altro non cucinavano nutrimento, cucinavano un dono. Non sarebbe bello se anche gli ‘architetti’ avessero qualche sapienza profonda su quello che C’è di vago, nascosto, consolante, prezioso sul pianeta, su quello che si muove e vive per donarlo a noi che navighiamo sul mare lontano della vita?
Portofino, 2000
Tratto da: Ettore Sottsass, Foto dal Finestrino, Adelphi
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