L’Aloe vera e l’Aloe arborescens sono da sempre state considerate piante medicinali e impiegate a scopo curativo; nella cultura egizia, l’Aloe rappresentava la pianta dell’immortalità, sia sotto un aspetto simbolico (all’ingresso delle piramidi indicava ai faraoni la strada per la terra dei morti) che sotto l’aspetto pratico (il succo d’Aloe era indispensabile per il processo di mummificazione). Il genere Aloe è originario dell’Africa e venne diffuso nelle Americhe dalle spedizioni di Cristoforo Colombo, il quale sosteneva: “Quattro vegetali sono indispensabili per la vita dell’uomo: il grano, la vite, l’olivo e l’Aloe; il primo lo nutre,il secondo gli allieta il cuore, il terzo lo armonizza e il quarto lo guarisce”. Queste specie sono ancora largamente utilizzate nella medicina naturale tradizionale in Cina, Giappone, Russia, Sud Africa, Stati Uniti, Giamaica, America Latina e India. La pianta dell’Aloe appartiene alla famiglia delle Liliaceae ed è originaria dell’Africa. Fin dall’antichità, l’Aloe fu considerata un rimedio terapeutico grazie alle sue proprietà rigenerative, emollienti, idratanti, antinfiammatorie e antistaminiche. L’utilizzo più efficace è stato divulgato da Padre Zago, Francescano Brasiliano, che ha mutuato dalla cultura Sudamericana un’antica ricetta del frullato a base di foglie di Aloe, miele e distillato.
L’assunzione costante di questo preparato è di grande beneficio all’intero organismo, previene molte patologie e, grazie al forte effetto ricostituente, aiuta ad affrontare cure debilitanti come la chemioterapia, riducendone gli effetti collaterali.
Join the Discussion