“When the unjustly oppressed multitude, drawn by anger and driven by fury, resolves to avenge the outrages received immediately, democracy is born” Tommaso Garzoni (1549 – 1589)
Autore: lessico naturale
Should Trees Have Standing?
Dans un livre intitulé Should Trees Have Standing ?, le juriste Christopher D. Stone est allé jusqu’à affirmer que les forêts, les lacs et les montagnes devraient avoir le droit de poursuivre devant les tribunaux américains. L’idée n’est pas aussi forcée qu’il y paraît ; aux yeux de la loi, les entreprises et les navires…
Dacia Maraini
“Berlusconi es la mayor catástrofe cultural de nuestro tiempo. Quizás incluso peor que el fascismo, porque es más sutil y clandestino, porque es seductor y aparentemente exitoso. Berlusconi ha introducido la cultura del mercado, en la que todo se compra y se vende. , desde senadores hasta menores “. Dacia Maraini
Lettera aperta
Cari studenti che state scioperando per il clima, noi scienziati e studiosi dei cambiamenti climatici e dell’ambiente vi offriamo tutto il nostro sostegno. Ci unisce il desiderio di studiare la realtà, e una delle realtà che oggi purtroppo emerge è la difficoltà per gli esseri umani a rimettersi in discussione: così si spiegano gli attacchi…
Dacia Maraini
“Il berlusconismo è la più grande catastrofe culturale del nostro tempo. Forse anche peggio del fascismo, perché più subdolo e sotterraneo, perché seduttivo e apparentemente vincente. Il berlusconismo ha introdotto la cultura di mercato, quella in cui tutto si compra e si vende, dai senatori alle minorenni.” Dacia Maraini
Should Trees Have Standing?
In un libro intitolato Should Trees Have Standing?, uno studioso di diritto, Christopher D. Stone, si è spinto fino a sostenere che si dovrebbe riconoscere a foreste, laghi e montagne il diritto di intentare cause legali nei tribunali americani. L’idea non è forzata come sembra; agli occhi della legge, aziende e navi sono già «persone…
I fratelli Karamazov
… La bellezza è una cosa terribile e paurosa. Paurosa, perché è indefinibile, e definirla non si può, perché Dio non ci ha dato che enigmi. Qui le due rive si uniscono, qui tutte le contraddizioni coesistono. Io, fratello, sono molto ignorante, ma ho pensato molto a queste cose. Quanti misteri! Troppi enigmi sulla terra…
si fa tardi
A cosa serve l’istruzione, a cosa servono le scuole se non a innescare nei giovani un processo di comprensione e uguaglianza nel mondo? A cosa servono le scuole se poi una parte fortunata di questi prende la preferenziale. La felicità come la ricchezza non è un dono che si può ereditare ma lo si deve…
Migranti e prediche
Per la loro lettura, la sopravvivenza dei giornali quotidiani riposa sugli approfondimenti ben rigirati, gli inviati sul posto e, su tutto, i temi d’interesse generale.Temi reiterati sempre, anche senza sostegno della notizia. Uno di questi è l’immigrazione numerica, non ne contiamo le branche. Ma che cosa vogliamo? Guerre, per spostare frontiere, non se ne fanno…
Un’uscita di sicurezza per l’umanità
Gli ultimi dati chiariscono che, anche dopo la diffusione del vaccino, non possiamo permetterci di rilassarci. La pandemia non è finita (il numero delle infezioni sta risalendo e forse ci attendono nuovi lockdown) e altre catastrofi sono all’orizzonte. Alla fine di giugno nel nordovest degli Stati Uniti e nel sudovest del Canada una bolla di…
Ombre giapponesi
Mi hanno chiamato al telefono per dirmi che Lafcadio Hearn è morto. È morto a Tōkyō, ieri o forse stanotte, o stamattina: la notizia viaggia veloce sul filo, già stasera alcune persone sparse per la Germania, e qualche centinaio più a ovest, e qualche migliaio ancora più a ovest, sanno ormai che è morto l’amico…
Nemonte Nenquimo
Nemonte Nenquimo è un attivista indigeno e membro della nazione Waorani della regione amazzonica dell’Ecuador . È la prima donna presidente della Waorani di Pastaza (CONCONAWEP) e co-fondatrice dell’organizzazione no profit guidata dagli indigeni Ceibo Alliance. Nel 2020, è stata nominata nell’elenco Time 100 delle 100 persone più influenti al mondo, l’unica…
La rabbia e la vergogna per i miei romanzi stampati dagli schiavi.
Da qualche parte stanno stampando il mio nuovo romanzo, non so dove, ma ci sono buone probabilità che lo stiano facendo alla Grafica Veneta, è il più grosso service nel ramo della stampa, di lì ci passano la gran parte degli editori e dei libri, persino Harry Potter, e l’idea che a stamparlo siano degli…
Grazia Deledda
“Noi siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi. Siamo le ginestre d’oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese. Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto. Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti…
eheu fugaces
il giardino non va incontro a incidenti. Solo le costruzioni dell’uomo conoscono incidenti. La natura conosce cataclismi. E dopo, cicatrizza. Gilles Clément
Le Donne Chipko
Trenta anni fa, tante donne della comunità Bishnoi nel Rajasthan (India), guidati da Amrita Devi, sacrificarono le proprie vite per salvare dall’abbattimento dei loro khejri, alberi sacri, cingendoli con le braccia. Inizia con quest’evento la storia del Chipko. Nel mezzo dell’Himalaya, negli anni ’70, le donne Chipko creano il movimento Hug The Tree Movement. La…
Walter Benjamin
Napoli (…) Le descrizioni fantastiche di numerosi viaggiatori hanno colorato la città. In realtà essa è grigia: di un rosso grigio o ocra, di un bianco grigio. E assolutamente grigia in confronto al cielo e al mare. Il che contribuisce non poco a togliere piacere al visitatore. Poiché per chi non coglie le forme, qui…
Giardini di carta e Ornitorinchi
Nel benemerito archivio storico on line del quotidiano «La Stampa» che ci illude di vivere in un paese organizzato e propizio al lavoro di ricerca, mi sono imbattuta in un articolo di Ippolito Pizzetti. L’inserto culturale «Tuttolibri» del 18 febbraio 1984 dava spazio a un’inchiesta sul rapporto degli scrittori con la natura, e Pizzetti vi…
Nadia Breda
Un ritratto dell’ambiente veneto e delle sue trasformazioni attraverso le voci dei protagonisti, raccolte e analizzate dal punto di vista antropologico: attivisti dell’ambiente, cittadini, scrittori, registi, industriali, amministratori, urbanisti. Viene narrato il disagio della degradazione del paesaggio, ma anche le riflessioni nate proprio da tale disagio, i testi che lo narrano, alcune pratiche di compensazione della perdita del paesaggio (i “giardini di Lilliput”, i “custodi della notte”), i nuovi concetti adoperati per la lettura della regione (“dal terzo Veneto al terzo paesaggio”). Il testo si conclude con il racconto delle azioni dei gruppi di “rospisti” dediti alla salvaguardia di animali dalle stragi sulle strade, a testimonianza del conflitto sempre aperto intorno a quei nodi cruciali e sacrificali del paesaggio che sono le strade.
Sole e acciaio
Io sono un uomo che ha sempre provato interesse unicamente per i margini del corpo e dello spirito, per le frontiere. Le profondità non mi interessano. Le lascio agli altri, perché sono argomenti frivoli e comuni. Che cosa c’è al limite estremo? Soltanto un brandello che pende nel vuoto? Sulla terra l’uomo è schiacciato dalla…
Ryuichi Sakamoto on Life, Nature and ‘Time’
The musician and artist, currently undergoing cancer treatment, unveils a music-theater work about dreams, reincarnation and humanity’s struggle. Ryuichi Sakamoto is in Tokyo for the summertime rainy season. A New York resident for over 30 years, the Oscar-winning composer has been in Japan since last November — not because of the pandemic, but because of…
Ai vecchi giorni
Ai vecchi giorni il vento riporti solo un garbuglio di capelli. Per l’allegria il pianeta nostro è poco attrezzato. Bisogna strappare la gioia ai giorni futuri. In questa vita non è difficile morire. Vivere è di gran lunga più difficile. – Vladimir Vladimirovic Majacovskij
Il potere senza volto
«Che cos’è la cultura di una nazione? Correntemente si crede, anche da parte di persone colte, che essa sia la cultura degli scienziati, dei politici, dei professori, dei letterati, dei cineasti ecc.: cioè che essa sia la cultura dell’intelligencija. Invece non è così. E non è neanche la cultura della classe dominante, che, appunto, attraverso…
La promessa di un campo
Un campo da qualche parte, appena fuori città. Per qualche milione di anni ha dormito sotto una coperta di ghiaccio. Poi un gruppo di individui con la mascella inferiore molto pronunciata vi si è insediato, ha acceso dei fuochi, su un piedistallo di pietra, ha sacrificato un animale a degli strani dei. I milleni sono…
CÉLINE E FLORA
La scrittura mi sottopone ad una esclusione severa, non soltanto perché mi separa dal linguaggio corrente («popolare»), ma piú essenzialmente perché mi vieta di «esprimermi»: chi potrebbe esprimere? Mettendo al vivo l’inconsistenza del soggetto, la sua atopia, disperdendo le lusinghe dell’immaginario, essa rende insostenibile ogni lirismo (come dizione d’una « emozione» centrale). La scrittura è…