“Io credo che, nonostante tutto il male, la vita sia valsa la pena perché ho potuto godere della bellezza dell’esistenza, perché ho amato e sono stato amato, e per uno sloveno questo assume una valenza particolare in quanto la nostra comunità, nonostante i suoi numerosi difetti, è stata capace di rimanere fedele a se stessa attraverso i secoli e di apprezzare anche il più piccolo frammento di vita terrena. Con Camus invidio coloro che, quando io non ci sarò più, potranno amare i fiori e le donne, con Kosovel coloro che potranno sentire il suono frusciante dei pini.”
Boris Pahor nell’intervista con Alojz Rebula | Primorski dnevnik, Trieste, 26 agosto 2003
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