Giardini di carta e Ornitorinchi

Nel benemerito archivio storico on line del quotidiano «La Stampa» che ci illude di vivere in un paese organizzato e propizio al lavoro di ricerca, mi sono imbattuta in un articolo di Ippolito Pizzetti. L’inserto culturale «Tuttolibri» del 18 febbraio 1984 dava spazio a un’inchiesta sul rapporto degli scrittori con la natura, e Pizzetti vi…

Il giardino nasce dal vento

“Disegnare” uno spazio verde è impossibile se non si parte dall’osservazione di ogni singola pianta come individuo, se non si ascolta prima di tutto la lezione della natura. Come è accaduto a Gabriella Buccioli negli anni in cui ha lasciato fare anche al vento …  Ci sono molti modi di progettare il proprio giardino. Io mi…

Giardiniere metropolitano

Ippolito Pizzetti amava definirsi un dilettante. Raccontava di essere arrivato ai giardini per caso, come Vita Sackville West o l’austriaco Rudolf Borchardt. Aveva dato vita a raffinati giardini, ma rifiutava di definirsi architetto del paesaggio. Del resto la sua formazione era stata letteraria: una laurea su Pavese con Sapegno, traduzioni da Max Frisch, seminari ad…

IL PAESAGGIO COME OPERA D’ARTE E IL MONDO SENZ’ARTE

L’ideale del Paradiso Terrestre, quale modello di un paesaggio in cui gli interventi dell’uomo non siano interventi-per-la-produzione, interventi utilitari, ma siano interventi-per-la-contemplazione, interventi estetico-metafisici, è l’ideale di una completa coincidenza di paesaggio e giardino: tutto il paesaggio come un giardino. Per ripetere una bella immagine dello Jellicoe: tutti i diversi fili dell’umanità intessuti in un…

Un eremita nel suo giardino

Ho sempre avuto una predilezione per i piccoli giardini, in particolare per quelli di cui si parla poco o niente e che sono teneramente protetti dall’oblio o dalla negligenza degli uomini. Nei grandi parchi, non mi trovo a mio agio, specialmente se sono pieni di visitatori, perché in tal caso bisogna essere almeno in due…