La cosa più bella del giardino questa primavera è il glicine che se ne sta in piedi per conto suo, tutto solo. È visione di pura bellezza, questo che da lontano mi pare chissà perché un fantasma di glicine, con quell’azzurro violaceo dalla fresca tonalità di lavanda contro l’erba smeraldina, un accostamento che ricorda l’Iris…
Categoria: Paesaggi letterari
Il canto popolare 1952/1953
29 Improvviso il mille novecento cinquanta due passa sull’Italia: solo il popolo ne ha un sentimento vero: mai tolto al tempo, non l’abbaglia la modernità, benché sempre il più moderno sia esso, il popolo, spanto in borghi, in rioni, con gioventù sempre nuove – nuove al vecchio canto – a ripetere ingenuo quello che fu.…
Peter Wohlleben
Secondo il dizionario, il linguaggio è la capacità propria dell’essere umano di comunicare. In quest’ottica, solo noi uomini siamo in grado di parlare, perché il concetto è limitato alla nostra specie. Eppure, non sarebbe interessante sapere se anche gli alberi sono in grado di esprimersi? Ma come? Non si può certo udirli, perché i loro…
533 IL LIBRO DEI GIORNI
1 I fiori di cactus non sono paragonabili agli altri fiori. A guardarli sembra quasi che abbiano ottenuto una vittoria e che stranamente abbiano voglia di sposarsi oggi stesso, anche se non è chiaro con chi. Il mio cactus più vecchio, che era già qui quando arrivai, quarant’anni fa, è tutto fatto di contrasti, come…
Tristezza di fine decimonono
Paragono sempre più spesso, a volte con confronti di date, ricerca di parallelismi e coincidenze costante, la fine del secolo passato e di questo. Si rilevano subito due aspetti piuttosto strani: la fine del secolo XIX è clamorosamente pervasa, in onde di trepidazione e con effetti di autentico culto idolatrico, dal messianismo scientifico; e c’era…
La foresta e gli dèi
A Palenque, gli altissimi templi a scale si staccano dallo sfondo della selva che li sovrasta con fitti alberi ancora più alti, ficus dai tronchi multipli come radici, aguacates dalle lucide foglie, valanghe di rampicanti, piante pendule, liane. La foresta sembra stia per inghiottirsi quelle colossali vestigia della civiltà maya; anzi, è già da molti…
Saadi di Shiraz
“Son membra d’un corpo solo i figli di Adamo, da un’unica essenza quel giorno creati. E se uno tra essi a sventura conduca il destino, per le altre membra non resterà riparo. A te, che per l’altrui sciagura non provi dolore, non può esser dato nome di Uomo”. (Saadi di Shiraz, Shiraz , Iran,1203 – 1291)
Ah, mio bel Castello
Ci sono al mondo castelli-ninfe, adagiati con aria indolente sulla riva di un fiume dalle acque impetuose; e ci sono castelli-Narciso che si contemplano nell’acqua immobile dei fossati, prigionieri dei riflessi che creano alla base delle loro mura di pietra una liquida e tremula muraglia. Chenonceaux partecipa delle due nature. Più piccolo della maggior parte…
L’Idiota dice che la Bellezza salverà il mondo
/ L’Idiota dice che la Bellezza salverà il mondo, Eraclito che verrà il Fuoco per giudicarlo. Dai segni che vedo, dalle tracce che scopro, da quel che indovino nell’ombra del perduto, la Bellezza è un Messia venuto; e il mondo non è stato salvato, la tenebra non poteva afferrare la luce, solo farla simbolicamente morire.…
Da un oceano all’altro
Dall’isola di Mount Desert a Montreal, in auto, attraverso la foresta del Maine e la pianura canadese; poi da Montreal a Vancouver, con un treno che attraversa in quattro giorni il continente, si passa dall’Atlantico al Pacifico. Corre voce che questo servizio passeggeri verrà presto soppresso per lasciar circolare su binari unicamente le merci. L’“operazione viaggiatori”, a quanto pare, non è più “redditizia”, per usare questo termine che esce dal gergo del nostro tempo. Sarà un peccato. Con la Transiberiana, questo treno è il solo che colleghi due mondi.
La sera scende sulle colline
La sera del 19 giugno (sera per modo di dire, essendo il cielo chiarissimo e il sole ancora fisso a mezzo il mare, con uno sguardo intento), presi un tram della linea 3, che percorre tutta la Riviera di Chiaia e termina a Mergellina, sedetti in un angolo, vicino a una donna senza naso, che…
Elsa Morante
3. Resta dunque da raccontare per ultima quella primavera-estate del ’47, coi vagabondaggi di Useppe e della sua compagna Bella, in libera uscita nel quartiere Testaccio e dintorni. Senza la guardia di Bella, certo, una simile libertà sarebbe stata negata a Useppe. Lui non di rado era ripreso da voglie avventate di fuga, ossia di…
Nutrimento e ispirazione
Di fatto, i semi offrirono ai primi esseri umani il nutrimento e al tempo stesso l’ispirazione per ridisegnare il mondo naturale in base alle loro esigenze. Diecimila turbolenti anni di civilizzazione si sono dispiegati dal lieve sonno del seme. Harold McGee, McGee on Food and Cooking, 2004. Avere un’infarinatura in materia di semi può essere…
Oltre il Giardino
Domenica. Chance era in giardino. Si muoveva lentamente, tirando il tubo verde da un sentiero all’altro, badando al flusso dell’acqua. Con molta dolcezza lasciò che il getto toccasse ogni pianta, ogni fiore, ogni ramo del giardino. Le piante erano come gli uomini: avevano bisogno di cure per vivere, per guarire dalle malattie, e per morire…
Venezia, una macchina per pensare.
“Ghetto” è una parola veneziana, poi diventata universale. Significava “fonderia”, e fu in quell’area, dismessa quando le sue funzioni produttive si spostarono all’Arsenale, che gli ebrei vennero insediati nel 1516. In un saggio ammirevole (nel volume Lo straniero, trad. it. 2014), Richard Sennett ha scritto che l’esperienza degli ebrei nel ghetto veneziano indicò un modo…
CIORAN ADDIO
Cessate, da un pezzo, le visite a Cioran e Simone, nella loro mansarda di rue de l’Odéon; già un paio d’anni fa, prima ancora, la sua memoria prodigiosa s’inceppava spesso, e la paziente compagna era pronta a rattopparne i buchi improvvisi… Ora il calvario di entrambi è finito. Il vecchio amico non lo rivedrò più.…
Banana Yoshimoto
IL POLLICE VERDE In treno avevo dormicchiato, e così avevo per metà la sensazione di sognare. Quando sentii il nome della mia stazione, scesi precipitosamente. Nell’aria pungente dell’inverno, il marciapiede sembrava ghiacciato. Mi strinsi bene la sciarpa e uscii dal controllo biglietti. Salita in taxi, chiesi all’autista di portarmi all’albergo, ma lui disse…
Paul Bowles
Pedalavano lentamente, percorrendo la lunga strada in direzione dell’apertura nella bassa catena di monti a sud della città. Dove le case terminavano cominciava la pianura, un mare di pietre su entrambi i lati. L’aria era fresca, il vento asciutto del tramonto soffiava contro di loro. La bicicletta di Port cigolava lievemente ad ogni pedalata. Non…
L’uccello lotta per uscire dall’uovo
L’uccello di sogno che avevo dipinto era in viaggio e cercava il mio amico. La risposta mi giunse in un modo stranissimo. Un giorno, in classe, al mio posto, dopo l’intervallo fra due lezioni, trovai un biglietto infilato in un libro. Era piegato come usava tra noi quando durante la lezione ci scambiavamo di nascosto…
Stendhal
Libro primo I. Una città piccola La cittaduzza di Verrières può passare per una delle più graziose della Franca Contea. Le sue case bianche con i tetti a punta, di tegole rosse, si stendono sul declivio d’una collina, sulla quale boschi di vigorosi castagni segnano le minime sinuosità. Il Doubs scorre qualche centinaio di piedi…
La forma dell’albero
In Messico, vicino a Oaxaca, c’è un albero che si dice abbia duemila anni d’età. È noto come «l’albero del Tule». Avvicinandomi, sceso da un torpedone di turisti, prima ancora che l’occhio distingua, è come una sensazione minacciosa che mi prende: come se da quella nuvola o montagna vegetale che si profila nel mio campo…
Walt Whitman
Poesia del tramonto Alta marea del fiume, che scorre sotto di me! Ti guardo dritto in faccia, Nubi dell’ovest, sole alto ancora per mezz’ora, anche voi vi vedo faccia a faccia. Folle di uomini e donne con addosso i soliti abiti, quanto mi sembrate strani! Sui traghetti le centinaia e centinaia di persone che attraversano il fiume mi…
Benjamin R. Barber
/ Nessun bambino americano potrà sentirsi al sicuro nel suo letto se i bambini di Karachi o di Bagdad non si sentiranno al sicuro nel loro. Gli europei non potranno vantarsi a lungo della loro libertà se i popoli di altre parti del mondo rimarranno poveri e umiliati. Benjamin R. Barber Foto di Gianfranco Mazzocchi
In giardino
Un mattino, sulle tracce dei miei desideri, lasciai casa nostra con un libro e un pezzo di pane nella borsa. Ma prima, com’ero abituato a fare da bambino, corsi dietro la casa nel giardino ancora ombreggiato. Gli abeti piantati da mio padre, che avevo conosciuto giovani e sottili come bastoni, si erano fatti alti e…
Teodor Cerić
Ora lei mi chiede di scrivere un articolo, in aggiunta a quelli che ho già inviato alla sua rivista. Sul mio giardino. Vuole che le spieghi com’è nato, quali vegetali vi ho piantato e come, dice lei, è «strutturato lo spazio». Vorrebbe sapere se ha un nome, se è aperto sul paesaggio o chiuso in…