Al giardino ancora non l’ho detto

La cosa più bella del giardino questa primavera è il glicine che se ne sta in piedi per conto suo, tutto solo. È visione di pura bellezza, questo che da lontano mi pare chissà perché un fantasma di glicine, con quell’azzurro violaceo dalla fresca tonalità di lavanda contro l’erba smeraldina, un accostamento che ricorda l’Iris…

Il canto popolare 1952/1953

29 Improvviso il mille novecento cinquanta due passa sull’Italia: solo il popolo ne ha un sentimento vero: mai tolto al tempo, non l’abbaglia la modernità, benché sempre il più moderno sia esso, il popolo, spanto in borghi, in rioni, con gioventù sempre nuove – nuove al vecchio canto – a ripetere ingenuo quello che fu.…

Peter Wohlleben

Secondo il dizionario, il linguaggio è la capacità propria dell’essere umano di comunicare. In quest’ottica, solo noi uomini siamo in grado di parlare, perché il concetto è limitato alla nostra specie. Eppure, non sarebbe interessante sapere se anche gli alberi sono in grado di esprimersi? Ma come? Non si può certo udirli, perché i loro…

533 IL LIBRO DEI GIORNI

1 I fiori di cactus non sono paragonabili agli altri fiori. A guardarli sembra quasi che abbiano ottenuto una vittoria e che stranamente abbiano voglia di sposarsi oggi stesso, anche se non è chiaro con chi. Il mio cactus più vecchio, che era già qui quando arrivai, quarant’anni fa, è tutto fatto di contrasti, come…

Catherine Clément

Cosa so di Claude Lévi-Strauss? Quando l’ho conosciuto, nel 1962, era già, a cinquantatré anni, il più grande antropologo del suo tempo, fondatore dello strutturalismo francese insieme a Georges Dumézil ed Émile Benveniste. Avevo ventidue anni e grazie a uno dei suoi libri, Il pensiero selvaggio, ero risultata prima alla selezione per la scuola di…

Gilles Clément

Il genio naturale Se, in nome della salvaguardia della diversità, ovvero della vita sulla Terra, l’informazione biologica deve prendere il sopravvento sulla forma come cardine nel progetto di paesaggio o di giardino, l’artista deve allora usare strumenti diversi per far emergere la sua opera, e, prima ancora, deve mutare sguardo. Considerare la densità del vivente,…

Venezia, una macchina per pensare.

“Ghetto” è una parola veneziana, poi diventata universale. Significava “fonderia”, e fu in quell’area, dismessa quando le sue funzioni produttive si spostarono all’Arsenale, che gli ebrei vennero insediati nel 1516. In un saggio ammirevole (nel volume Lo straniero, trad. it. 2014), Richard Sennett ha scritto che l’esperienza degli ebrei nel ghetto veneziano indicò un modo…

E il giardino creò l’uomo

05«[…] Il Giardino non è mai perduto. Così, essendo troppo vecchio per credere alle rivoluzioni, non avendo mai avuto gusto per i manifesti politici, io non raccomando che una forma di ribellione: il giardinaggio. Fate giardini! Veri giardini, naturalmente, luoghi indomiti, fuorilegge. Io, che sono sempre stato allergico alla civiltà, con questo sangue di barbaro…

CIORAN ADDIO

Cessate, da un pezzo, le visite a Cioran e Simone, nella loro mansarda di rue de l’Odéon; già un paio d’anni fa, prima ancora, la sua memoria prodigiosa s’inceppava spesso, e la paziente compagna era pronta a rattopparne i buchi improvvisi… Ora il calvario di entrambi è finito. Il vecchio amico non lo rivedrò più.…

Franco La Cecla

Oggi prevale una ideologia della bigness che vede nell’ingrandirsi delle città la promessa di un mondo di città globali che donerebbero al resto della società un effetto di «prosperità». Se si leggono i report di Un-Habitat sulle città africane, asiatiche o dell’America Latina, o anche i report generali sulla condizione urbana, la parola prosperity è…

Panciatichi Ximenes d’Aragona Paulucci Marianna

La marchesa Marianna Panciatichi Ximenes d’Aragona Paulucci nacque il 3 febbraio 1835 in una famiglia della vecchia aristocrazia toscana. La madre fu Giulia De Saint Seigne e il padre marchese Ferdinando Panciatichi. Fin dal 1644 esistono testimonianze degli interessi naturalistici coltivati nella villa della famiglia dei Panciatichi a Novoli. Del Settecento è l’Hortus Panciaticus di…

Nicholas Georgescu-Roegen

«Il vero “output” del processo economico non è un efflusso fisico di spreco, ma il godimento della vita.» «Dobbiamo renderci conto che un prerequisito importante per una buona vita è una quantità considerevole di tempo libero trascorso in modo intelligente.» Nicholas Georgescu-Roegen Nicholas Georgescu Roegen, uno dei più geniali pensatori del secolo scorso, è considerato…

UN CAMPO BASTA A UN RE

Eh, sì. Sarà amaro constatarlo, ma è così. Forse tra qualche anno la situazione cambierà, nella stretta di una irresistibile fatale Necessità, ma per ora… Ad una richiesta di Carlo Petrini, fatta a quattrocentocinquanta giovani, quanti di loro avrebbero desiderato dedicarsi all’agricoltura, due soli diedero risposta positiva: due soli. Se saranno stati un ragazzo e…

Degenerazione della civiltà

Hermann Muthesius, al quale dobbiamo una serie di libri istruttivi sul modo di vivere e di abitare degli Inglesi, ha illustrato le finalità del Deutscher Werkbund e ha cercato di giustificarne l’esistenza. Le finalità sono buone. Ma il fatto è che il Deutscher Werkbund non le raggiungerà mai. Proprio il Deutscher Werkbund. I membri di…

Konrad Lorenz

“I rapporti interattivi nel complesso delle molte specie di animali, piante o funghi che coabitano nello stesso spazio vitale, formando una comunità biotica o biocenosi, sono numerosi e molto complessi. L’adattamento delle diverse specie viventi ha richiesto tempi che rispondono all’ordine delle ere geologiche, non a quelle della storia dell’uomo, e ha raggiunto uno stadio di…

Dacia Maraini

«“La senia o noria oggi in disuso, era costituita da un sitema di secchielli inseriti in un nastro a catena che ruotavano con un congegno meccanico, a trazione animale (di solito asino o mulo) a mezzo di una manovella girata a mano per tirare dai pozzi l’acqua per l’irrigazione dei campi”, leggo nel libro di…

Nadia Breda

Un ritratto dell’ambiente veneto e delle sue trasformazioni attraverso le voci dei protagonisti, raccolte e analizzate dal punto di vista antropologico: attivisti dell’ambiente, cittadini, scrittori, registi, industriali, amministratori, urbanisti. Viene narrato il disagio della degradazione del paesaggio, ma anche le riflessioni nate proprio da tale disagio, i testi che lo narrano, alcune pratiche di compensazione della perdita del paesaggio (i “giardini di Lilliput”, i “custodi della notte”), i nuovi concetti adoperati per la lettura della regione (“dal terzo Veneto al terzo paesaggio”). Il testo si conclude con il racconto delle azioni dei gruppi di “rospisti” dediti alla salvaguardia di animali dalle stragi sulle strade, a testimonianza del conflitto sempre aperto intorno a quei nodi cruciali e sacrificali del paesaggio che sono le strade.

Werner Herzog

Nel 2003 Herzog realizza Kalachakra – La ruota del tempo, film sulla cerimonia buddista svoltasi a Bodh Gaya, in India, nel 2002. Il Kalachakra, letteralmente «ruota del tempo», è costituito da una serie di riti di iniziazione per attivare lo spirito e far maturare il seme dell’illuminazione che è piantato – secondo il buddismo –…

Architettura e questioni sociali

L’architettura, fin dai tempi più antichi, ha avuto due scopi: da un lato quello puramente utilitario di fornire un riparo contro il freddo e le intemperie; dall’altro, invece, lo scopo politico di inculcare all’umanità una certa idea grazie allo splendore della sua espressione nella pietra. Il primo scopo bastava alle necessità dei poveri; ma i…