Essere uomo è più importante perché più necessario. Il medico e il sacerdote sono più necessari del poeta perché accanto al letto di morte ci sono loro, non noi. Il medico e il sacerdote sono umanamente più importanti, tutti gli altri lo sono socialmente. (Se la società stessa sia importante — questo è un altro problema, e avrò il diritto di parlarne soltanto da un’isola deserta). A eccezione dei parassiti, nelle loro diverse specie, tutti sono più importanti di noi. E, conscia di questo, in assoluta lucidità di mente e fermezza di memoria, con non minore lucidità e fermezza affermo che non cambierei con nulla al mondo ciò che faccio. Conoscendo il più creo il meno. È per questo che per me non c’è assoluzione. Solo quelli come me dovranno rendere conto all’Ultimo Giudizio della coscienza. Ma se esiste l’Ultimo Giudizio della parola — davanti ad esso sono pura.
(1932)
Tratto da: Marina Cvetaeva, Il poeta e il tempo, Biblioteca Adelphi 144