“Le città giapponesi sono semplici strumenti di vita e lavoro, enti provvisori che servono i loro fini solidamente pratici. La bellezza naturalmente c'è, ma bisogna prima desiderarla, cercarla, e forse finalmente sara dato scoprirla; poi, una volta conquistata, essa ti disseta con raffinatezze in-immaginate altrove, tra giardini reclusi e templi, o ville, dove si realizza davvero la comunione più perfetta dell'uomo con quanto lo circonda. É bellezza come isola, momento, parola sussurrata, attimo; è qualità pura, ebbrezza di cui resterà poi eterna nostalgia”
Tratto da, Fosco Maraini, Ore giapponesi, 1956
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