La ginestra del Cilento (Genista cilentina Vals., 1993) è una pianta appartenente alla famiglia Fabaceae (Cytiseae), endemica della Campania. Fu distinta come buona specie nel 1993, dalla botanica Franca Valsecchi, all’interno del più ampio contesto di Genista ephedroides”.
È una pianta perenne a portamento arbustivo eretto, ramoso, a rami rigidi, striati, pelosi da giovani, subverticillati, ottusi. Le foglie, sono trifogliolate (le superiori, spesso, unifogliolate), lineari, pelose, ottuse. Fiorisce tra aprile e maggio, con fiori di color giallo, disposti in dense infiorescenze racemoidi.
I frutti, prodotti tra giugno e luglio, sono dei legumi ellittici e pelosi, delle dimensioni di 6 mm., dal rostro leggermente arcuato. Generalmente monospermici, contengono un seme ellittico, di 3 mm., color verde chiaro.
La pianta è un rarissimo endemismo del Parco nazionale del Cilento, con una distribuzione puntiforme, in corrispondenza di conglomerati e affioramenti rocciosi e di macereti xerotermici calcarei e ultra-basici. La sua distribuzione ricade, soprattutto, nella fascia costiera cilentana tra Capo Palinuro e Marina di Ascea, con un’unica eccezione più settentrionale fortemente isolata dalle altre. Le stazioni, aride e assolate, in cui è stata individuata la Genista cilentina sono ubicate nel comune di Pisciotta e in località Saline di Palinuro. Un’altra stazione, il locus typicus della specie, è presente in località Punta del Telegrafo di Ascea, presso l’omonima torre costiera.
La stazione più estesa è quella in località Torre di Caprioli di Pisciotta, su conglomerati e sabbie interessati da fenomeni di erosione calanchiforme. Queste tre stazioni erano le uniche descritte in letteratura scientifica fino al 2012, anno in cui se ne è aggiunta una quarta nettamente decentrata dalle altre, più settentrionale, in località Zoppi, sui declivi collinari dei contrafforti del Monte Stella, in un’area condivisa tra i comuni di Montecorice, Serramezzana e Castellabate.
La stazione presso il casale di Zoppi, precedentemente segnalata solo in un testo divulgativo del 2007, è oggetto di uno studio in corso di stampa nel 2012, condotto per conto dell’Ente parco da Santangelo et al. ai quali il popolamento era stato indicato dalla stessa autrice del libro. Segnalazioni passate provenienti dalla Sicilia, in località Isnello (sulle Madonie) e presso Cefalù, che sembravano definire un più esteso areale circum-tirrenico, si sono rilevate, invece, essere stazioni dell’affine Genista demarcoi.
Il suo ambiente è quello delle boscaglie e macchie subcostiere e delle relative forme di degradazione della fascia termomediterranea (lauretum caldo), nell’orizzonte fitosociologico dominato, nel Cilento, dall’alleanza Quercion ilicis. È una pianta pioniera di aspetto arbustoso, che si rinviene in cenosi perenni, in formazioni a macchia bassa, in associazione con Cistus monspeliensis, Calicotome villosa e Ampelodesmos mauritanicus.
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