Uno dei più bei pensieri del mondo è di Hugo, e serve per capire Putin, Obama e Varoufakis
Uno dei Cento più bei pensieri del mondo da me incontrati nella mia lunga vita, è di Victor Hugo (credo nei Miserabili o nei Lavoratori del mare) e in linguaggio attuale può essere detto una massima ecologista. Suona: “Nessun pensatore oserebbe dire che il profumo del biancospino è indifferente alle costellazioni”. Al tempo di Hugo non c’era l’ambientalismo, perché c’era l’Ambiente, la stella maligna Algòl non irradiava ancora i suoi influssi sui destini umani in modi così terribilmente significativi. Ma chi sappia capire comprende a volo: tutto ciò che vive e respira forma unità, è uno e, come la Repubblica giacobina, indivisibile.
Facciamo un gioco. Proviamo ad offrire questo pensiero inconfutabile ai più importanti capi di governo oggi al potere nel mondo, dunque responsabili della situazione ambientale del pianeta, della sua vita e della sua morte. Di giudicarli politicamente non deve importarci nulla, valgano di più o di meno. Obama ha una sensibilità ambientale: sentirà nel Granchio, in Orione, nelle Pleiadi, l’irriducibile costanza della necessità del profumo di biancospino? E’ indubbio che ce l’abbia: i suoi atti al potere sono però conformi alla frenesia di distruzione che possiede i capi come l’opinione volgare nel mondo antropizzato. La Merkel ha dimostrato di sottomettersi, sebbene autodidatta in eredità filosofica tedesca, alla vita che si sforza di non favorire le forze della morte: ambientalmente è su un’onda più lunga… Putin ha una intelligenza troppo materialistica per poterlo separare dai distruttori d’ambiente, non lo vedo applicare ad atti di governo la massimo vittorughiana. Riarma: quale massima spirituale sopravvive al contatto con una corazza emersa dagli inferi? L’Italia non riarma né per cause buone né per cattive, ma l’insensibilità ecologica dei nostri destrosinistri non mi sbaglio a definirla totale. Più imperforabile di una corazza cannoneggiante! Idem per i Tsipras-Varoufakis e il loro dirimpettaio Erdogan. Saper percepire il biancospino, il gelsomino, così come il prezzemolo o la cannella nelle costellazioni può essere patrimonio comune nei capi d’Estremo Oriente – con esclusione rigorosa dei cinesi – ma il loro orizzonte programmatico ha per stella polare esclusivamente la desertificazione, fino allo spegnimento, degli ultimi lumi vaganti e annaspanti di uomo zavorrato di sapienza. Che forse non fu che un bel sogno, da qualcuno sognato per il bene immaginario, impossibile, di tutti.
Tratto da: Guido Ceronetti, Il filosofo ignoto