Immaginiamo uno stormo, una di quelle nuvole nere che si formano nei cieli serali in primavera, composte da migliaia di uccelli che volano rapidissimi insieme disegnando nel cielo immagini suggestive. Fino agli anni Settanta, come essi riuscissero a muoversi in maniera coordinata era un vero mistero: in teoria, volando così vicini, avrebbero dovuto continuamente sbattere uno contro l’altro.
I ricercatori brancolavano totalmente nel buio, al punto che qualcuno giunse a suggerire (su serie riviste scientifiche!) che gli uccelli fossero dotati di… telepatia! La spiegazione in realtà è molto più semplice, ma l’arcano è stato svelato solo di recente.
In uno stormo, ciascun uccello risponde a poche fondamentali regole, come per esempio quella di mantenersi a un certo numero di centimetri dall’uccello davanti e da quello alla propria destra; basta questo per assicurare il volo coordinato di tutti i pennuti, anche se fossero migliaia e si dedicassero alle più spericolate evoluzioni! Un sistema elementare e funzionale al tempo stesso, che l’evoluzione potrebbe non aver applicato solo al volo degli uccelli. Una delle teorie più accreditate sul funzionamento delle radici suggerisce, infatti, che queste potrebbero comportarsi proprio allo stesso modo di uno sciame.
Ogni apice si limiterebbe a mantenere una distanza prefissata da quelli che crescono intorno a lui e questo comportamento consentirebbe da solo una crescita coordinata e di conseguenza anche la migliore esplorazione possibile del suolo, senza bisogno di una volontà di ordine superiore, cioè di un cervello che diriga l’operato di ogni singolo apice. In mancanza di un organo specifico che sovrintenda alle funzioni intellettive, le piante hanno sviluppato una forma di intelligenza distribuita, tipica degli sciami e propria di molte altre specie viventi: quando gli individui che compongono uno sciame stanno insieme, manifestano dei comportamenti cosiddetti «emergenti», che nel singolo organismo non esistono.
Negli ultimi anni questo fenomeno è stato osservato e studiato sistematicamente con risultati entusiasmanti. Si è scoperto che gli stessi esseri umani, quando si trovano in gruppo, attivano alcune dinamiche di comportamento emergente. Si prenda l’esempio classico di migliaia di persone che battono le mani all’interno di un teatro: studi recenti hanno dimostrato come l’applauso sia inizialmente asincrono (ognuno inizia a battere le mani in modo autonomo), ma dopo pochi secondi tenda a sincronizzarsi fino a produrre un suono armonico. Questa sincronia, naturalmente, è involontaria ed è l’espressione di un comportamento emergente. Un osservatore esterno potrebbe chiedersi: come fanno migliaia di persone a battere le mani in modo coordinato? Chi decide il ritmo? E chi avvisa gli altri del ritmo da seguire?
I modelli di comportamento emergente sono stati usati per descrivere molte attività umane: dalla capacità di camminare in marciapiedi molto affollati senza calpestarsi, fino ad arrivare all’andamento della borsa. Pensateci: la borsa ci dice quanto valgono le aziende di tutto il mondo, governa di fatto la politica e ha una grande influenza sulle nostre sorti individuali, il tutto senza alcun controllo centrale. Non esiste, infatti, un’entità preposta a sovrintendere il suo funzionamento globale: gli investitori conoscono solo un limitatissimo numero di compagnie nell’ambito del loro portafoglio, e si limitano a seguire le regole di mercato. Il comportamento finale della borsa scaturisce quindi esclusivamente dalle interazioni dei singoli investitori. Come gli apici di un apparato radicale o le formiche di uno sciame: da soli non contano nulla, insieme sviluppano capacità impensabili.
Le similitudini tra piante e animali riguardano anche questo tipo di comportamenti, ma con una significativa differenza. Nel mondo animale gli sciami sono formati da grandi quantità di uomini, mammiferi, insetti o uccelli. Nei vegetali invece queste dinamiche entrano in funzione anche all’interno di una sola pianta, tra le diverse radici. Ogni pianta insomma è da sola uno sciame!
Tratto da: Stefano Mancuso Alessandra Viola, Verde Brillante – Sensibilità intelligenza del mondo vegetale, Firenze 2014.